sabato 1 maggio 2010

Palazzo Ducale di Urbino, Primo e Secondo Piano

Dal Cortile d'Onore, salendo le scale sulla sinistra, si arriva all'ingresso del Primo Piano di Palazzo Ducale. Ad accoglierci la Porta della Guerra, bellissima e da vedere da vicino, poiché aperta. Il portale in pietra è davvero prezioso, rappresenta scene di guerra (il Duca era molto abile nell'uso delle armi da fuoco) e il simbolo dell'Ordine della Giarrettiera è un po' ovunque. Avvicinatevi alle ante delle porte, anche se non potrete vederle di fronte, sono davvero sbalorditive. 
Palazzo Ducale è grandissimo. Se decidete di visitarlo vi consiglio di prendervi almeno un paio d'ore (mentre se siete minuziosi come me, anche il doppio!), perché le opere contenute all'interno sono tante e tutte molto belle. Le sale delle antiche Residenze a me piacciono particolarmente, sembra quasi che facciano tornare indietro nel tempo. L'ingresso ci porta all'Appartamento della Jole. Si tratta di sei stanze così denominate per la presenza di un grande (e bellissimo) camino che decora la prima sala, in cui sono raffigurate le figure mitologiche di Ercole e Jole (Giovanni da Fiesole, 1400 circa). Le sale sono grandissime, tipiche dei Palazzi del 1400, ognuna con camino ed enormi finestre. Contengono soprattutto quadri, ma anche statue, frammenti di sculture, ritratti lapidei, affreschi su muro (alcuni solo in parte conservati) e fantastiche decorazioni sui soffitti. Gli oggetti che più mi hanno colpita sono l'Alcova del Duca Federico, totalmente in legno dipinto, una grande lettiera quattrocentesca con raffigurati dei piccoli alberi che danno un gran senso di spazio. Non si può entrare dentro ma lo spazio interno è piccolissimo! Bellissima anche la Madonna in trono fra Angeli, pittura su legno di Girolamo di Giovanni. La sala 6 ospita opere donate da Paolo Volponi, improntata specialmente verso l'arte marchigiana. Da qui si apre infatti un grandissimo salone con moltissimi quadri. Alla fine si arriva all'Appartamento degli Ospiti, o dei Melaranci. Tutte le sale (dalla 9 alla 15) erano riservate all'alloggio degli ospiti del Duca. Molte finestre si affacciano verso il cortile interno, chiamato Giardino dei Melaranci. Tra le sale la più caratteristica è la Saletta del Re d'Inghilterra, dedicata a Giacomo, l'allora re d'Inghilterra. La saletta ha un soffitto con decorazione a stucco molto bella. Il quadro che non ci si può non fermare a guardare è la Sacra Conversazione di Giovanni Bellini(protetto da vetro e aria modificata, che ho fatto suonare per sbaglio..). Subito dopo le sale dell'Appartamento del Duca, bellissime. Questa zona del palazzo è davvero ben conservata e la visita vi farà sostare a lungo. Anche qui immensi camini molto belli, contornati da opere di vario genere, tutte legate al Duca ed eseguite da artisti che lavorarono per lui. La Sala delle Udienze è molto caratteristica: appare non molto grande e di forma irregolare e vi sono custoditi due splendidi dipinti di Piero della Francesca, la Flagellazione e la Madonna di Senigallia. Sono collocate vicine e lasciano il segno (anche a numerose interpretazioni). Lo Studiolo del Duca è un piccolo gioiellino. Interamente in legno la parte inferiore (con riproduzioni di armadi e scaffali anche semiaperti), sembra un'opera d'arte. Tutta intarsiata con figure delle Virtù Teologali (disegnate da Botticelli). Nella parte superiore ci sono 28 ritratti di uomini di rilievo del tempo e della Bibbia di Pedro Barruguete e Giusto di Grand. Non tutti però sono presenti, alcuni sono in bianco e nero (e vedrete la differenza) e sono attualmente custoditi al Museo del Louvre. Il soffitto è stupefacente. Interamente in legno intagliato e dorato, a lacunari, è coloratissimo e vi lascerà senza parole. Dallo studio si affaccia una stanzetta minuscola (Stanza del Guardaroba), nella quale c'è una piccola finestrella e una porta di legno chiusa a chiave. Non si può accedere, ma oltre quella porta c'è una scala a chiocciola che sale fino al piano superiore e a una delle torri. La Camera da Letto del Ducapresenta un'elegante porta intarsiata con una lunetta azzurra molto carina. Il quadro più significativo è il Ritratto del Duca Federico con il figlio Guidubaldo. Qui il Duca è di profilo (con un gran bel nasone, devo dire!) ed è stato dipinto da Pedro Berruguete con i suoi titoli nobiliari (Ordine dell'Ermellino, Ordine della Giarrettiera) e con quelli personali (doti militari, umanistiche). Effettivamente il Duca è raffigurato con un libro aperto in mano e vestito da un'armatura. Il figlio è ritratto bambino e regge uno scettro. 
La Sala degli Angeli è davvero stupenda! Enorme, un piccolo scrigno di fantastiche opere d'arte! Bellissimo il camino, di Domenico Rosselli, con una serie di angioletti che si rincorrono su sfondo azzurro, giocano e suonano. Il quadro che vi lascerà fermi immobili per un po' è la Città Ideale. Impossibile non averlo visto o non ricordarlo dalle scuole superiori (per gli studi di storia dell'arte sulla prospettiva!). L'autore non è noto, anche se attribuito dai più a Luciano Laurana. La città è appunto ideale, utopica, una grande piazza attraversata da un palazzo centrale a planimetria circolare, con ai lati due fontane a pianta ottagonale. Non ci sono figure (se non due piccioni che si fa anche fatica a vedere!), i colori dominanti sono il bianco e l'azzurro, e nessuna persona. La sensazione di pace e tranquillità che emana questo quadro è davvero gratificante. A fianco La Profanazione dell'Ostia, di Paolo Uccello. Una piccola storia dipinta di come un mercante ebreo si impossessa di un'ostia consacrata, viene poi ucciso insieme alla donna che gliel'ha venduta e infine la contesa dell'anima della donna dagli angeli e dai demoni. Stupendo, davvero bello, anche se piccolo e ho fatto fatica a vederlo bene in qualche punto. La Comunione degli Apostoli altrettanto bello, di Giusto di Gand, anticamente Pala dell'Altare Maggiore della Chiesa del Corpus Domini di Urbino. Gesù distribuisce la comunione agli Apostoli. Non manca il Duca Federico ritratto con il figlio, ma anche curioso un uomo vestito con abiti orientali. 
Il Salone d'Onore, grandissimo, detto anche Salone del Trono, presenta diversi Arazzi grandissimi, raffiguranti scene degli Apostoli. La Sala delle Veglie, successiva e molto più piccola, presenta due piccoli ma significativi quadri: la Pentecoste e la Crocifissione diLuca Signorelli. Degna di nota anche l'Incoronazione della Vergine (Pala Buffi), diGiovanni Santi, padre di Raffaello. Si nota la differenza (San Sebastiano sempre presente!).

Dopo le stanze del Duca, si comincia con quelle della Duchessa. Ecco quindi il Salotto della Duchessa, in cui si notano già ambienti più raffinati e con un tocco decisamente femminile! Belli e d'effetto gli stucchi, gli intagli decorativi, i ricami dei soffitti. Questa sala presenta una piccola opera giovanile di Raffaello (Santa Caterina d'Alessandria) e lo splendido Ritratto di Gentildonna (La Muta), sempre di Raffaello. E' davvero stupendo, da restare a guardarlo per un po'. Il dipinto fu eseguito da Raffaello a Firenze agli inizi del 1500. Lo sfondo, completamente nero, lascia trasparire il colore bianco-rosato della pelle della donna, a braccia conserte e con una leggera espressione concentrata. In questo quadro si possono notare degli influssi alla pittura di Leonardo, poiché sia l'espressione che la posa ricordano moltissimo La Gioconda.
La Camera della Duchessa si trova di fronte all'Appartamento del Duca e da qui si può vedere il piccolo Giardino Pensile (a cui si può accedere all'esterno, ci sono due panchine, i bagni e un bar..) e la cosa più interessante è che è collegata dalla stanza da letto del Duca da un camminamento esterno che attraversa tutto il giardino, in alto! A vederlo ora, senza protezioni, sembra quasi una follia attraversarlo, ma anticamente probabilmente era un passaggio ben protetto che permetteva ai due consorti di incontrarsi. In questa stanza ci sono l'Ultima Cenae la Resurrezione di Tiziano Vecellio.
La Stanza del Guardaroba e la Stanza della Preghiera sono davvero carinissime. Con un tocco femminile che non può non essere notato, piccoline, la seconda presenta un soffitto a stucchi bellissimo. 

Un'altra scala porta al Secondo Piano, con meno stanze da vedere. Ci si può accedere soltanto ogni ora (all'ora). Non ho ben capito perché, ma così ci è stato detto. Qui sono presenti più che altro dipinti successivi al Rinascimento. Gli artisti sono Federico Barocci, Claudio Ridolfi, Andrea Lilli, Simone Cantarini, Orazio Gentileschi, Giovan Francesco Guerrieri. Solo per chi ama la pittura dunque, alcune opere sono molto belle. Una piccola sala (davvero piccolissima), a cui si accede scendendo tre gradini, con i muri completamente dipinti d'azzurro, presenta delle tele davvero enormi di Gaetano Lapis. Sono davvero stupende. 

Non dimenticate di passare per il bookshop (non molto significativo anche se c'erano diversi libricini d'arte che avrei comperato!), perché a fianco ci sono ancora due piccole salette da vedere! Si tratta della Cappellina del Perdono e del Tempietto delle Muse. Queste sono collegate dalla scala a chiocciola di cui ho parlato prima. Veramente carini, soprattutto la Cappellina, con soffitto decorato e marmo ovunque. Qui, come in gran parte delle stanze, ci sono delle panchine di pietra collocate vicinissime alla finestra, dove nei primi dell'800 qualcuno ha inciso qualche frase in italiano sconnesso (italiano dell'epoca?!) con il suo nome. Interessante punto di vista di un carcerato. Il Palazzo infatti fu la sede anche del carcere cittadino. 

Insomma riassumendo visita lunga (e in alcuni tratti stancante), ma davvero significativa. Ne vale la pena. Potrete scegliere se visitare subito i due piani del Palazzo, oppure vedere prima i musei sottostanti (Museo Archeologico, Biblioteca del Duca, Sotterranei). Io ho visto subito la Biblioteca e poi il Palazzo, mi sono lasciata alla fine i Sotterranei, che sono davvero la parte più bella. Stancante ma meraviglioso. Niente foto degli interni (purtroppo). 





In foto: Cortile d'Onore, Giardino Pensile, Teatro Sanzio visto da una delle finestre del Palazzo, panchina di pietra con incisione del 1800.